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Caso di studio 7.1: OpenStreetMap: integrare computer e persone per la mappatura delle zone colpite dal tifone Haiyan

Dan Stowell è un esperto di informatica specializzato in analisi audio. Collabora da tempo con OpenStreetMap, in particolare nel gruppo per i casi umanitari, dove si progettano mappe digitali, si organizzano operazioni sul campo e si sviluppa software personalizzato per ridurre i rischi di catastrofi. Ha un passato di sviluppatore di software open source ed è ricercatore presso il Centro di musica digitale della Queen Mary's University di Londra. Sito web.


OpenStreetMap è un progetto collaborativo finalizzato a creare mappe a contenuto libero del mondo, basato sul modello di Wikipedia. Fornisce di mappe e cartografie tra le più dettagliate possibili, in particolare di molti paesi in via di sviluppo.

Quando il tifone Haiyan colpì le Filippine nel 2013, un gruppo di utenti volontari del progetto decise di verificare i danni riscontrati in zona – sotto il coordinamento dell'Humanitarian OpenStreetMap Team (HOT), che si attiva nel caso di crisi umanitarie mettendo in azione volontari per creare la rapida mappatura delle aree colpite. Il progetto integra valutazioni umane con analisi automatiche per produrre risultati poi utilizzati dalla Croce rossa, da Médecins Sans Frontières e da altre associazioni che operano nei territori colpiti.

Si tratta di una rete di volontari coordinati attraverso una mailing list e altri mezzi di comunicazione. 24 ore prima dell'arrivo del tifone, i membri del gruppo cercarono di capire quali aree sarebbero state le più colpite e stimarono la qualità dei dati esistenti preparandosi a una risposta rapida.

Una volta che il tifone raggiunse le Filippine e ne fu confermata la crisi umanitaria, il team attivò la rete di volontari per contribuire alla mappatura della zona, incluse le specifiche mappe richiese dalle organizzazioni di soccorso. Due gli obiettivi principali: fornire una mappa generale e dettagliata delle aree popolate e delle arterie stradali, e descrivere al meglio come si presentava il territorio dopo il disastro. Dove si trovavano i palazzi danneggiati o distrutti? Quali erano i ponti crollati o inagibili?

Il lavoro viene coordinato attraverso il Tasking Manager (riportato sotto), che consiste in una piattaforma di micro-compiti (‘micro-tasking’)per realizzare la mappa generale. Consente agli amministratori del progetto di specificare un certo numero di incarichi — per esmepio, la mappatura di strade e palazzi in una zona precisa — e li divide in piccoli sotto-compiti, ognuno dei quali è gestibile da un unico volontario che può fare la tracciatura da un'immagine aerea.

Durante l'emergenza Haiyan, hanno contribuito al progetto oltre 1500 volontari, con più di 100 persone che usavano il Tasking Manager in contemporanea. Era cruciale suddividere ogni incarico per distribuire al meglio gli sforzi collettivi.

Dopo aver deciso il proprio incarico, un volontario lavora sulla sua zona di OpenStreetMap e ne contrassegna i mini-obiettivi “fatto“ (i rettangoli rossi nell’immagine). In ogni caso, il Tasking Manager ha bisogno di una seconda persona, con più esperienza, per verificare quanto fatto, per poi contrassegnare l'obiettivo come “valido” (in verde). (Se l'obiettivo non è stato completato in modo soddisfacente, la seconda persona toglie invece la spunta “fatto”). I volontari possono lasciare commenti sulla pagina degli obiettivi, spiegando le ragioni per la mancata convalidare o segnalando qualsiasi problema.

Le immagini aeree sono cruciali per permettere ai volontari di contribuire alla costruzione della mappa da remoto, tracciando strade, palazzi e altre infrastrutture. Microsoft fornisce le immagini globali di Bing per essere usate con OpenStreetMap – è quanto accadde anche con le immagini per il tifone Haiyan.

Rappresentanti dell'Humanitarian OpenStreetMap contattarono inoltre agenzie e aziende quali NASA, USGS e DigitalGlobe per ottenere immagini satellitari ad alta definizione. Una volta rese disponibili, il gruppo incluse nuovi compiti nel Tasking Manager, chiedendo ai volontari di verificare e ampliare la copertura della mappa delle Filippine.

Il Tasking Manager è il passaggio di verifica più evidente, ma l'ecosistema di OpenStreetMap si basa anche su verifiche automatiche e importanti. Il software di ‘map-editing’ JOSM convalida automaticamente ogni modifica da parte di un utente prima di caricarla, visualizzando un avviso quando s'imbatte in dati improbabili, come palazzi posti gli uni sugli altri o fiumi che non s'incrociano.

Altri strumenti automatici scansionano regolarmente il database di OpenStreetMap alla ricerca di potenziali problemi. I volontari più esperti li usano per apportare modifiche e risolvere problemi o contattare direttamente i volontari interessati.

Questo flusso di lavoro (combinato con la costante comunicazione e il coordinamento via mailing list, blog e wiki) garantisce una struttura di convalida che va a integrarsi con l'apporto dei volontari. Il modello rimane completamente aperto, senza alcuna pre-moderazione e con una gerarchia semi-informale di convalidatori, producendo rapidamente mappe molto dettagliate e reputate assai valide dalle agenzie internazionali di soccorso.

Dal momento che i dati sono aperti, le agenzie che ne avevano bisogno all'indomani del tifone Haiyan hanno potuto utilizzarli come meglio credevano: stampandoli come mappe, scaricandole per le unità SatNav, usandoli per localizzare centri popolati e villaggi, analizzandoli per capire i modelli di evoluzione delle epidemie.

Queste mappe di dati aggiornate rapidamente possono essere usate anche dai giornalisti che hanno dimestichezza con i geodati, per ricavarne informazioni contestuali e geolocalizzate su dati in entrata o su altre fonti di informazione come i tweet, per verificare le dichiarazioni relative ai danni nelle diverse aree o per produrre le infografiche dei danni e della propagazione di una catastrofe.



Published on: 28 January 2014
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