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Caso di studio 3.1: Monitoraggio e verifica delle elezioni parlamentari in Ucraina

Anahi Ayala Iacucci è consigliera per l'innovazione presso l'Internews Center for Innovation & Learning e l'Internews Humanitarian Media Project. Negli ultimi quattro anni ha lavorato nel campo dell'applicazione delle nuove tecnologie alle crisi umanitarie, agli sviluppi mediatici, alla prevenzione dei conflitti e ai diritti umani per diverse organizzazioni, tra cui Banca Mondiale, Nazioni Unite, NDI e Freedom House. Blog: anahiayala.com, Twitter: @anahi_ayala.


In occasione delle elezioni parlamentari ucraine dell'autunno del 2012, Internews Ukraine, una ONG locale finanziata dall'ente non profit Internews, ha curato un progetto per seguire le elezioni nazionali, chiamato Elect.UA. Utilizzava un misto tra crowdsourcing, dispositivi mobili, social media, monitoraggi professionali e mediatici, sia rispetto alla campagna elettorale sia per possibili violazioni o manomissioni dei risultati.

Il progetto poggiava su una struttura abbastanza complessa: 36 giornalisti in giro per il paese producevano resoconti durante la campagna elettorale e nella giornata del voto. Al contempo, i collaboratori di tre diverse organizzazioni di monitoraggio pubblicavano testimonianze dirette sulla medesima piattaforma tramite sms, moduli online ed email. Anche i cittadini vennero invitati a condividere le proprie esperienze tramite i social media (Twitter e Facebook), le tecnologie mobili (sms e un numero verde), un'app per smartphone, dei moduli online e un indirizzo email.

Le informazioni curate dai giornalisti di Internews e dai supervisori venivano automaticamente contrassegnate come verificate, mentre i messaggi provenienti da altre fonti erano passati al setaccio da una squadra di 16 amministratori a Kiev.

Per i messaggi del pubblico, si seguiva un protocollo di verifica basato sulla fonte: dispositivi mobili, social media, modulo online oppure email.

Per ogni fonte, si cercava di verificare e identificare il mittente (quando possibile), il contenuto e il contesto. Per ognuno di questi componenti, la squadra di lavoro provava anche a stabilire quali fossero verificabili al 100 per cento e quali solo in parte.

Per le informazioni raccolte sui social media, l'immagine sotto illustra il modello decisionale ad albero usato dagli amministratori nel processo di verifica.

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Il primo passo consisteva nel fare ricerche online sulle notizie e sulla loro fonte diretta, per identificare tutte le possibili tracce digitali di quella persona e quel contenuto (esaminando, per esempio, altri account sui social media, menzioni negli articoli, informazioni su università, affiliazioni, ecc.). Obiettivo di queste ricerche era stabilire se l'autore andasse considerato una fonte affidabile e se le sue informazioni erano già reperibili online.

Il secondo passo era quello di usare le informazioni raccolte per creare un profilo dell'autore, come anche dei contenuti forniti. Per ciascuna delle “cinque W” [le domande fondamentali su cui poggia il giornalismo anglosassone: who, what, when, where, why; chi, cosa, quando, dove, perché], gli amministratori dovevano determinare con attenzione quel che poteva essere comprovato o meno.

Per i contenuti multimediali si applicava un analogo protocollo di verifica, dove l'unica differenza era il percorso del contenuto. Le foto e i video venivano verificato cercando dei riferimenti identificabili e analizzandone l'audio (per identificare lingue, dialetti, termini gergali, rumori di fondo, ecc.), i vestiti e le luci (artificiali o naturali) e altri elementi contenutistici.

Quando non si riusciva a convalidare un'informazione con un grado di certezza sufficiente, la notizia veniva girata a un supervisore o a un reporter sul campo per provare a verificarla di persona.

Per esempio, il 28 settembre 2012, Elect.UA ricevette un messaggio anonimo sul sito web, in cui si diceva che il candidato parlamentare Leonid Datsenko fu invitato ad avere uno scambio verbale con uno sconosciuto, subendone poi l'intimidazione a ritirare la sua candidatura.

Il giorno successivo, gli amministratori della piattaforma trovarono un articolo su una testata affidabile in cui compariva anche un estratto della conversazione incriminata. Decidemmo di congelare la notizia in attesa della verifica e poi, il 1° ottobre, alcuni giornalisti locali parlarono dell'incidente in una conferenza stampa. I giornalisti di Elect.UA intervistarono anche dei poliziotti che confermarono la verità della notizia.

Complessivamente il gruppo di Elect.UA si trovò a curare e verificare un'enorme quantità di notizie, e più gli amministratori familiarizzavano con i processi di verifica più lavoravano rapidamente. Questo prova che la verifica dei contenuti prodotti dagli utenti è una competenza che può essere sistematizzata e appresa, portando così a risultati efficaci e affidabili.


Published on: 28 January 2014
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