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Capitolo 4: Verificare le immagini

Trushar Barot è redattore associato per i social media presso la BBC News, e negli ultimi 15 anni ha lavorato in varie testate britanniche, a livello di quotidiani, TV, radio, online e social media. Ha contribuito a implementare la strategia e la redazione social della BBC nella sede centrale di Londra. Twitter: @trushar.


Basta un'immagine potente per definire un evento.

Era sicuramente questa l'idea di fondo che animava redazione dedicata ai contenuti prodotti dagli utenti della BBC News all'inizio del luglio 2005. La squadra era stata attivata da appena una settimana con l'obiettivo di organizzare e selezionare i contenuti inviatici dal pubblico per selezionare il materiale migliore da usare in TV, alla radio oppure online.

Poi la mattina del 7 luglio una serie di esplosioni causate da attentatori-suicidi colpirono il sistema di trasporti pubblici di Londra.

Inizialmente la BBC e altre fonti segnalarono un sovraccarico di tensione elettrica nella metropolitana, ma il gruppo dedicato ai contenuti prodotti dagli utenti si rese subito conto che si trattava di tutt'altra notizia osservando il materiale che arrivava alla BBC News direttamente dal pubblico.

Foto: Alexander Chadwick

Questa fu una delle prime immagini giunte in redazione. Venne esaminata con attenzione e l'autore prontamente contattato per verificare la storia e sapere cosa aveva visto. Questa foto, senza volerlo, divenne uno dei primi esempi del processo di verifica dei contenuti prodotti dagli utenti, e ha fatto sì che questa pratica s'imponesse come uno standard per l'intero settore dell'informazione.

Quella e altre immagini sintetizzavano il terrore e il caos a Londra subito dopo le esplosioni. Il risultato fu l'immediato cambiamento della narrativa generale. Si tratta probabilmente del primo caso significativo di un contenuto prodotto dagli utenti rivelatosi decisivo nell'aiutare la BBC a raccontare una notizia così importante in modo più accurato e veloce.

Oggi il team che si occupa dei contenuti prodotti dagli utenti è integrato all'interno della redazione della BBC. I suoi venti giornalisti lavorano tra TV, radio, online e social media per produrre contenuti sulla base del materiale fornito direttamente dagli utenti o ripreso dal web in generale.

La verifica è cruciale per il successo di un simile approccio. La tecnologia è migliorata notevolmente dal 2005, portando alla crescita esponenziale nell'uso dei social network e a smartphone decisamente potenti. Questa evoluzione ha avuto effetti positivi per la nostra ricerca di informazioni, in particolare rispetto alle notizie dell'ultim'ora. Ma ha portato con sé anche delle grosse sfide.

Che si tratti di una testata giornalistica globale autorevole come la BBC oppure di una organizzazione umanitaria che opera sul campo, la velocità nel raccogliere e diffondere le immagini chiave di un evento dell'ultim'ora va bilanciato con il bisogno di assicurarsi che le immagini siano credibili e autentiche. Non solo, occorre altresì garantire il rispetto delle norme regole sul diritto d'autore e quindi bisogna cercare di ottenere l'autorizzazione per l'utilizzo del materiale.

Da quel giorno del 2005, il team dedicato ai contenuti prodotti dagli utenti ha messo a punto alcune strategie utili. E pur se la tecnologia continuerà a evolversi — così come gli strumenti che usiamo per la convalida — i principi base della verifica delle immagini restano gli stessi:

  1. Stabilire l'autore o la fonte originaria.
  2. Confermare luogo, data e orario approssimativo in cui è stata prodotta l'immagine.
  3. Confermare che l'immagine corrisponda a quanto si dice nella didascalia o negli allegati.
  4. Ottenere l'autorizzazione dell'autore o della fonte per l'utilizzo del materiale.

Analizziamo ciascuno di questi punti in maggior dettaglio.

1. Stabilire l'autore o la fonte originaria

Il modo più ovvio — e spesso più utile — è contattare chi l'ha caricata e chiedergli se sia lui/lei l'effettivo autore.

Il primo passo è provare a contattarlo attraverso l'account del social network o la email usata per diffondere il materiale, ma è importante cercare di sapere quanto più possibile sulla sua identità. Questi dettagli possono contribuire a stabilire se ne sia lui/lei stesso l'autore o se invece l'ha ripreso da un'altra fonte.

Come sottolineato nel capitolo 3, spesso la gente crede di fare qualcosa di utile divulgando immagini trovate altrove. Ciò accade spesso nelle redazioni, a cui vengono inviate fotografie o filmati da lettori benintenzionati. Chiedere subito al mittente se ne è lui stesso la fonte o meno fa risparmiare parecchio tempo nell'operazione di verifica.

Sebbene la ricerca della fonte originale inizi sempre dalla persona che l'ha caricata online, quasi sempre finisce per portare a qualcun altro, chi ha effettivamente scattato la foto.

Come discusso nelle pagine precedenti, un passo importante è usare servizi quali Google Reverse Image Search o TinEye. Incollate la URL dell'immagine o una sua copia su uno dei due e partiranno immediatamente a setacciare il web per cercare dei raffronti. Se emergono tanti link alla stessa immagine, cliccate su “view other sizes” [cerca altri formati] per compiere ricerche più mirate.

Di solito, l'immagine con la risoluzione/dimensione maggiore va considerata quella originale. (Su Google Images, la risoluzione di ogni immagine è scritta di fianco). Una volta trovata l'immagine originale potete confrontarla con quella che avete e vedere se la fonte è autentica.

Molto spesso, per gli eventi in corso, non si trovano immagini specifiche delle persone coinvolte per illustrare la notizia (in particolar modo in quegli eventi che coinvolgono comuni cittadini). In alternativa, meglio confermare che un'immagine in vostro possesso raffiguri esattamente quella persona e non qualche omonimo.

Uno strumento utile allo scopo è Pipl.com, perché consente di incrociare e confrontare informazioni quali nome, utente, indirizzo email e numero di telefono con i dati dei profili online. Per ricerche internazionali, WebMii è un'altra risorsa assai efficace. Anche LinkedIn è un ottimo modo per verificare l'identità di qualcuno e spesso offre altri dettagli che portano a verificare le informazioni in nostro possesso (tramite organizzazioni e aziende a cui sono associati, per esempio).

2. Confermare luogo, data e orario

Ci sono alcune utili tecniche giornalistiche per stabilire informazioni come la data, il luogo e altri dettagli importanti. Il metodo principale per raggruppare queste informazione è parlare con chi ha creato/caricato l'immagine. Trovare risposte a queste cinque domande [mutuate dalle 5W del giornalismo anglosassone già citate] rimane comunque il metodo migliore:

  • Chi sono?
  • Dove sono?
  • Quando ci sono arrivati?
  • Cosa possono vedere (e cosa mostra la foto)?
  • Perché si trovano lì?

Nota importante: se l'immagine proviene da un luogo pericoloso, bisogna sempre accertarsi che la persona con cui si comunica non corra rischi di sorta per questo. Occorre anche assicurarsi che la diffusione delle immagini o annessi dettagli non faccia trapelare qualche informazione rispetto alla fonte.

In base alla nostra esperienza alla BBC, chi si trovava veramente sul posto fornirà sempre resoconti visivi, spesso raccontando la scena al presente. («Sono in mezzo alla strada X. Posso vedere e sentire Y»). Più le risposte sono vaghe, più bisogna prendere con le pinze quanto racconta la fonte.

Un'altra tecnica utile è chiedere di inviare altre foto scattate nello stesso momento. Raramente si fa un'unica foto in una situazione del genere. Avere più di una immagine sarà utile per capire meglio come sono andate le cose.

Una volta raccolta la versione della fonte su come è stata realizzata l'immagine, vanno confermate altre informazioni. Due i metodi utili per indagare sulla veridicità della foto e per poi confrontare i dati con quanto vi ha raccontato la fonte.

Primo, vanno controllati i metadati, chiamati “EXIF” quando riguardano un'immagine digitale, inclusi nell'immagine stessa. Se questa è l'originale, è probabile si possano scoprire dati quali la marca e il modello della fotocamera, l'orario dello scatto (attenzione perché, se questo dettaglio è disponibile, potrebbe essere configurata in base a un altro fuso orario, tipo quello relativo alla località del produttore) e la dimensione dell'immagine. Per trovare i dati EXIF, si può ricorre a software commerciale come Photoshop (controllando le informazioni del file) oppure altri strumenti gratuiti come Fotoforensics.com o Findexif.com.

Su una di queste piattaforme basta caricare l'immagine e verranno visualizzati tutti i metadati ivi contenuti. Si tratta di dati utili per chi ha una buona conoscenza della fotografia digitale, ma per la maggior parte della gente potrebbero bastare informazioni sulla data o il tipo di macchina utilizzata per capire che la fonte non dice il vero.

Attenzione: in genere le maggiori piattaforme di social media, quali Twitter, Facebook o Instagram, cancellano buona parte, se non tutti, i metadata originali dalle immagini quando queste vi vengono caricate (Flickr sembra essere l'unica eccezione).

Secondo, confrontate attentamente l'immagine con altre fonti possibili. Indossate i panni dell'investigatore ed esaminatene ogni minimo dettaglio. Non di rado si riescono a scoprire utili indizi tramite cui risalire alla località e all'ora in cui sono state scattate, tra cui:

  • Targhe dei veicoli
  • Condizioni atmosferiche
  • Punti di riferimento
  • Indumenti
  • Segnaletica
  • C'è qualche palazzo o negozio riconoscibile?
  • Che tipo di territorio o ambiente si nota?

3. Confermare le corrispondenze testuali dell'immagine

Pur davanti a un'immagine autentica, la descrizione potrebbe risultare inappropriata. Per esempio, durante l'uragano Sandy, l'immagine riportata sotto si diffuse molto velocemente su Twitter e, secondo la descrizione, era stata scattata da tre soldati di guardia al monumento del milite ignoto durante la tempesta:

L'immagine era accurata poiché raffigurava i soldati davanti al monumento. Solo che era stata scattata un mese prima, non durante l'uragano Sandy, ed era stata caricata sulla pagina Facebook della divisione Est della Prima Armata Usa.

Oltre a verificare la data, l'orario e la località, è anche importante confermare che l'immagine raffigura veramente quello che dice di raffigurare. Un'immagine autentica può benissimo trovarsi in un contesto sbagliato.

Per verificare la località si può usare Google Maps, Bing Maps oppure Wikimapia. Questi servizi integrano anche i tag alle immagini caricate dagli utenti, e possono offrire utili indizi da appronfondire, come pure diverse angolazioni della zona in esame (Per saperne di più sull'uso di questi servizi di mappatura, si veda il capitolo 5: verificare i video).

I siti web sulle condizioni metereologiche possono fornire informazioni utili per confermare la veridicità della foto. Come segnalato nel capitolo precedente, Wolfram Alpha è un ottimo motore di ricerca per sapere che tempo faceva in un certo luogo e in una certa data.

Se si notano scritte (per esempio, su un cartellone o segnale stradale) in una lingua straniera, basta vedere se Google Translate può suggerire qualcosa d'interessante per riuscire a scoprire la località. Anche gli strumenti di lettura dei caratteri ottici free-ocr.com possono tornare utili per estrarre del testo da un'immagine, così da poterlo eventualmente tradurre tramite i traduttori automatici online.

Anche i social media di localizzazione come Geofeedia e Ban.jo possono aiutarci a stabilire il luogo da cui è stata caricata l'immagine. Questi servizi estraggono i dati GPS dal dispositivo mobile tramite cui è stata caricata l'immagine. Pur raccogliendo soltanto una piccola percentuale dei contenuti caricati sui social media da una località specifica, forniscono un utile filtro iniziale. La composizione riportata sotto è un esempio delle foto raccolte da Geofeedia nei momenti immediatamente successivi alle esplosioni alla maratona di Boston:

Oltre a questi strumenti e tecniche, è altresì utile controllare se immagini simili vengano diffuse da organizzazioni o agenzie d'informazione ufficiali. Forse sui social media circolano altre foto caricate da altri ma dalla medesima località? Se è così e mostrano una scena simile da una diversa angolatura, ciò potrebbe aumentare la credibilità dell'immagine iniziale.

Infine, quando si tratta di una notizia importante, vale sempre la pena di vedere se una fotografia particolarmente forte che vi passa davanti non si trovi anche su Snopes, sito web specializzato nella messa a nudo di leggende metropolitane e disinformazione online.

4. Ottenere l'autorizzazione dall'autore

È sempre buona norma cercare di ottenere l'autorizzazione all'utilizzo da parte di chi detiene il diritto d'autore sull'immagine. Anche perché in molti paesi le relative norme sono sempre più chiare sul risarcimento danni che il legittimo proprietario può richiedere in assenza di mancata autorizzazione o richiesta.

I termini e le condizioni relativi al copyright dei contenuti caricati sui social media variano a seconda delle piattaforme. Su alcune di queste, come Flickr, è chiaramente indicato accanto alla foto se l'autore vuole mantenerne il copyright tradizionale oppure se vi applica una licenza Creative Commons. (È un'ottima idea leggere le condizioni delle licenze Creative Commons in modo da avere familiarità con le opzioni esistenti).

Quando si chiede l'autorizzazione, occorre tenere a mente alcuni dettagli importante:

  • Essere chiari su quali immagini si vogliono usare.
  • Spiegare come verranno utilizzate.
  • Definire la dicitura appropriata per l'autore (nome, utente, ecc., considerando che potrebbe anche voler rimanere anonimo).

Infine, la cosa più importante: ricordate che se, dopo aver seguito le procedure e le verifiche descritte sopra, avete ancora dei dubbi – evitate di usare quell'immagine!



Published on: 28 January 2014
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